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Ermes - Accesso al credito
  • Accesso al credito: garantiamo ai nostri clienti un servizio di assistenza bancaria e di una consulenza per l’accesso al credito utile per le imprese che necessitano di finanziamenti
  • Consulenza creditizia e Business Plan: con le nuove normative recentemente adottate dal sistema bancario, per ottenere finanziamenti è obbligatorio dimostrare redditività e profittabilità attraverso lo strumento del Business Plan, che costringe l’imprenditore a valutare i propri impegni futuri in termini di possibilità di rientro dei debiti contratti, valutando tutta la struttura aziendale.
  • Valutazione Rating Aziendale e relativo riassetto: il Rating è il giudizio che viene dato sulla capacità di sanare il debito in funzione del quale gli Istituti di Credito Nazionali decidono se e come finanziare un’azienda. Per cui è fondamentale che un imprenditore sia consapevole del Rating della sua azienda, in modo di saper affrontare in modo determinato il mercato del credito bancario. (Basilea 2 e 3 consiste in 3 aspetti: Requisiti minimi particolari – Controllo prudenziale interno delle banche – Informativa da rendere pubblica. Rischi minimi patrimoniali che devono coprire le perdite inattese dovute a 3 rischi: Rischio di credito – Rischio di mercato – Rischio operativo.
  • Fondi di finanziamento: le fonti di finanziamento a cui una PMI può accedere sono di vario tipo e una consulenza creditizia professionale può essere un valido supporto per scegliere la soluzione più vantaggiosa per l’azienda. E’ necessario quindi effettuare uno studio di pianificazione adeguata. Le fonti principali a cui accedere:
    • Affidamenti documentali e revoca
    • Strumenti innovativi e alternativi di debito a breve termine, per operazioni inerenti la sfera commerciale e operativa dell’azienda (esempio il Factoring e il Fido ipotecario)
    • Debito senior a medio e lungo termine o leasing per gli investimenti fissi e di sviluppo
    • Mutui chirografari per iniezioni di liquidità aziendale e operazioni di consolidamento dei debiti in essere
    • Risorse di origine pubblica a condizioni agevolate, regionali, nazionali ed europee
    • Ricorso ai mercati di capitali di recente costituzione, destinati alle piccole e medie imprese a titolo di rischio, ovvero il reperimento di risorse finanziare tramite evoluti mercati borsistici sotto forma di sottoscrizione di aumenti di capitale
    • A fronte delle risorse reperite a titolo di debito, sussiste la possibilità di ottenere garanzie da Enti quali i Consorzi di Garanzia di origine istituzionale (Mediocredito) e/a privata, che si accollano parte delle richieste di copertura avanzate dagli istituti di credito.
    • Altre fonti di finanziamento quali Private Equity, Venture Capital e il possibile intervento di fondi di investimento

Anatocismo bancario: cos’è e cosa si intende quando parliamo di anatocismo: per anatocismo si intende l’applicazione di interessi sugli interessi. Stiamo parlando di una pratica illecita, come affermano le pronunce della Suprema Corte (principalmente la n. 2374 del 16 marzo 1999, la n.3096 del 30 marzo 1999 e infine la n. 21095 del 4 novembre 2004 a Sezioni Unite) che hanno dichiarato illegittima la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi bancari in conto corrente, poiché in contrasto con l’art. 1283 c.c. e perché non esistono usi normativi che legittimino la capitalizzazione trimestrale. Grazie all’intervento di un nostro consulente, una volta fornita la documentazione necessaria, potrà ricalcolare e determinare il maggior interesse scaturente dalla prassi anatocistica, sostituendo la capitalizzazione trimestrale con l’interesse semplice: questa prassi permette di escludere dal saldo del conto corrente le commissioni di massimo scoperto e di determinare il saldo del conto stesso, sostituendo l’interesse convenzionale con il saggio legale. L’obiettivo finale è quello di effettuare il ricalcolo del conto corrente (ante aprile 2000), dove verrà ricostruito il relativo saldo e dove saranno evidenziati gli eventuali importi da recuperare. A seguito della predetta analisi, il consulente creditizio rilascerà – per ogni pratica demandatagli – una perizia stragiudiziale utilizzabile fin da subito dalla società cliente e comprendente: tutti i dati inseriti, i risultati elaborati e commentati, la descrizione delle tecniche di analisi e ricalcolo impiegate e un’approfondita ed aggiornata sezione di inquadramento normativo e giurisprudenziale. Per poter redigere la perizia stragiudiziale abbiamo bisogno di specifici documenti che risultano indispensabili per l’analisi:

  • Contratto di conto corrente stipulato e sottoscritto (in assenza della copia, comunicarci la data di apertura e di chiusura del medesimo conto corrente oggetto di indagine);
  • Eventuali prospetti informativi allegati al contratto con esplicite le condizioni praticate sia all’apertura del conto corrente che successivi;
  • Estratti conto sia ordinari sia paralleli, comprensivi di conti a scalare e prospetti di liquidazione delle competenze bancarie.
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